Osteopatia riconosciuta ufficialmente come professione sanitaria

Oggi 24 giugno 2021 è una data storica per l’Osteopatia: il CdM ha istituito la professione sanitaria dell’osteopata.

Il Consiglio dei Ministri, su proposta del Presidente Mario Draghi e del Ministro della salute Roberto Speranza, ha approvato, ai sensi dell’articolo 7, comma 2, della legge 11 gennaio 2018, n. 3, il recepimento dell’accordo tra il Governo, le Regioni e le Province autonome di Trento e di Bolzano concernente l’istituzione della professione sanitaria dell’osteopata, sancito il 5 novembre 2020 (rep. atti n. 185/CSR), rettificato con atto della Conferenza permanente per i rapporti tra lo Stato, le Regioni e le Province autonome di Trento e Bolzano in data 23 novembre 2020 (rep. atti n. 190/CSR).

Il riconoscimento dell’osteopatia e degli osteopati era stato previsto dalla legge Lorenzin del 2018, ma i decreti attuativi fino ad oggi non erano ancora arrivati, lasciando per anni in un limbo normativo migliaia di osteopati che operano in Italia ed i loro pazienti che si affidavano a loro per una visita osteopatica.

Finalmente anche l’Italia si allinea ad altri Paesi in cui la figura dell’osteopata è già riconosciuta come professione sanitaria, tra cui la Gran Bretagna, la Francia, il Portogallo, la Svizzera e l’Australia.

Negli USA, dov’è nata, l’osteopatia è una specializzazione del corso di laurea in Medicina e l’osteopata è un medico.

Nonostante il riconoscimento ufficiale tra le professioni sanitarie, ad oggi l’osteopatia non è ancora regolamentata da un punto di vista normativo.

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Osteopatia riconosciuta ufficialmente come professione sanitaria

L’annuncio del percorso dell’istituzione della professione sanitaria dell’osteopata arriva con un post su Facebook del ministro della Salute, Roberto Speranza. “È un momento importante per tanti professionisti e per quei cittadini che scelgono di rivolgersi ad un osteopata”.

Osteopatia riconosciuta ufficialmente come professione sanitaria
Il tweet del Ministro Speranza che annuncia il riconoscimento dell’Osteopatia.

Si compie oggi un altro passo verso il riconoscimento della professione di osteopata con l’esame e l’adozione del DPR in Consiglio dei Ministri in modo da avvicinarsi allo step successivo della pubblicazione in Gazzetta Ufficiale dopo la firma del Presidente della Repubblica.

La figura dell’osteopata si inserisce particolarmente bene in contesti specifici quali quello craniosacrale, visceralesportivoposturalepediatricoodontoiatrico e nella donna in gravidanza, grazie ai numerosi benefici che possono trarre i pazienti dalla manipolazione osteopatica.

Osteopatia riconosciuta ufficialmente come professione sanitaria
I numeri dell’Osteopatia in Italia. Fonte: corriere.it

10 milioni di italiani dall’osteopata, 1 su 3 su consiglio del medico curante

Almeno 1 italiano su 5 almeno una volta nella vita ha svolto una visita osteopatica per risolvere problematiche muscolo-scheletriche: mal di schiena, lombalgia, sciatica, torcicollo e cervicalgia, problemi di postura e contratture muscolari le ragioni più frequenti.

Un traguardo importante non solo per gli osteopati, ma anche per tutti quei cittadini italiani che si rivolgono all’osteopatia.

Roberto Speranza, Ministro della Salute

E’ quanto emerge da uno studio realizzato per il Registro degli Osteopati d’Italia (ROI) dall’Istituto di ricerca Eumetra Monterosa su un campione rappresentativo della popolazione italiana maggiorenne.

Sempre più italiani decidono di rivolgersi ad un osteopata per cercare una soluzione ai loro problemi di salute (o prevenirli) con un trattamento osteopatico, il 70% di essi ci va per i dolori muscolo-scheletrici e il 90% si dichiara molto o abbastanza soddisfatto.

Ma prima di oggi l’osteopatia e gli osteopati non erano inquadrati e regolamentati.

Leggi anche: Differenza tra osteopata e chiropratico.

Scopri quando rivolgerti all’osteopata

Osteopati Riconosciuti: la soddisfazione di Paola Sciomachen e Beatrice Lorenzin

La figura dell’osteopata è stata introdotta attraverso la legge Lorenzin, che riconosceva a questo professionista i titolo di professione sanitaria.

Dopo la legge, però, servivano i decreti attuativi per i 12000 osteopati che operano in Italia, che si aggiungono ai 4000 medici e ai 6000 fisioterapisti che praticano l’osteopatia.

Un iter burocratico durato quasi 3 anni dopo l’approvazione della Legge Lorenzin (oggi Beatrice Lorenzin è alla Presidenza del Gruppo Pd alla Camera), che sui social ha commentato soddisfatta:

A distanza di tre anni dalla legge 3/2018 con cui è stata individuata la figura della professione sanitaria di Osteopata, oggi il Consiglio dei Ministri ne ha concluso il percorso di istituzione. Un risultato di valore per quei professionisti, ora a pieno titolo sanitari, e per le persone da loro assistite.

Per me è motivo di grande soddisfazione ed ennesima conferma della bontà dell’iniziativa intrapresa. Ora si proceda rapidamente con la definizione dell’ordinamento didattico, la valutazione dei titoli pregressi e l’istituzione dell’albo negli Ordini TSRM e PSTRP”.

Leggi anche: Osteopata significato: ecco perchè è sbagliata la definizione di “scrocchia ossa”

Osteopatia riconosciuta ufficialmente come professione sanitaria
Osteopatia riconosciuta: la soddisfazione degli addetti ai lavori.

Anche Paola Sciomachen, presidente del Registro degli osteopati d’Italia (Roi), commenta soddisfatta il riconoscimento:

È una giornata che non dimenticheremo: da oggi l’osteopatia è degli osteopati. Da oggi la nostra storia, la nostra identità, la nostra professionalità sono riconosciute. È un risultato molto importante per tutti noi, è l’obiettivo che il ROI si è dato in questi ultimi 3 anni, è il frutto del lavoro che tutti noi abbiamo portato avanti senza sosta, da quando la legge 3/2018 ha identificato l’osteopatia come professione sanitaria: il primo nostro grande storico traguardo!

Paola Sciomachen, Presidente del Registro degli Osteopati d’Italia

“Oggi viviamo una giornata storica, che gli osteopati italiani aspettavano da molto tempo. Il raggiungimento di questo obiettivo, che sancisce l’identità degli osteopati lascia spazio a un tema altrettanto importante, quello della formazione e delle relative equipollenze.

Il Roi rimane a disposizione del Governo e dei ministeri di riferimento per fornire tutto il supporto che sarà ritenuto necessario, come fatto negli anni passati”.

“Con oggi abbiamo un’identità – continua la Sciomachen – sicuramente l’osteopatia è degli osteopati e questi hanno un profilo professionale, un contesto operativo. Ciò è di grande respiro per tutta la categoria.

La legge aveva identificato l’osteopatia come professione sanitaria, ma non c’erano ancora i contenuti. Mancava sostanzialmente il primo passo fondamentale, quello relativo al profilo professionale, e questo decreto ce lo dà. Sono passati tre anni e mezzo e lo stavano veramente aspettando.

I passi successivi, gli altri decreti attuativi, saranno relativi alla definizione del percorso universitario di laurea in osteopatia (gli osteopati attualmente sono formati secondo linee guida condivise, ma da centri privati) e poi alle equipollenze, cosa che permetterà agli attuali osteopati formatisi prima del riconoscimento di poter continuare a esercitare. Ci auguriamo che non ci sarà un’attesa di altri tre anni”.

osteopatia

Cosa dice il decreto sul riconoscimento dell’osteopatia

L’Accordo descrive l’individuazione della figura e del profilo dell’osteopata, gli ambiti di attività e competenza e il contesto operativo.

In particolare si individua la figura e il profilo dell’osteopata, così come i suoi ambiti di attività e la competenza e il contesto operativo.

Nello specifico, il provvedimento serve anche a definire il campo di intervento di questo professionista, abilitato, che riguarda le attività di valutazione, le modalità operative del trattamento, ma anche l’individuazione delle strutture in cui si svolge l’attività professionale.

Osteopata definizione: chi è l’osteopata dopo il riconoscimento?

L’osteopata è un professionista sanitario, in possesso di laurea triennale universitaria abilitante o titolo equipollente e dell’iscrizione all’albo professionale, che svolge in via autonoma, o in collaborazione con altre figure sanitarie interventi di prevenzione e mantenimento della salute attraverso il trattamento osteopatico di disfunzioni somatiche non riconducibili a patologie, nell’ambito dell’apparato muscolo scheletrico.

Leggi anche: Come diventare osteopata

Osteopatia riconosciuta ufficialmente come professione sanitaria
Il decreto del Ministero della Salute che riconosce l’osteopatia.

Cosa fa l’osteopata

  1. pianifica il trattamento osteopatico e predispone modalità di trattamento selezionando approcci e tecniche osteopatiche esclusivamente manuali, non invasive ed esterne, adeguate al paziente ed al contesto clinico;
  2. esegue, in sicurezza e nel rispetto della dignità e della sensibilità del paziente, il trattamento manipolativo osteopatico attraverso tecniche specifiche e selezionate per il singolo paziente;
  3. valuta gli esiti del trattamento osteopatico, ne verifica l’appropriatezza e pianifica il follow-up condividendoli con il paziente, con eventuali caregiver e/o con altri professionisti sanitari;
  4. al fine di prevenire alterazioni dell’apparato muscolo scheletrico, promuove azioni educative verso il soggetto in trattamento, verso la famiglia e la collettività; educa il paziente nelle abilità di autogestione dell’organismo e ne pianifica il percorso educativo anche in collaborazione con altri professionisti;
  5. a fine trattamento verifica le rispondenze tra metodologia attuata e gli obiettivi di recupero funzionale riabilitativo e psicosociale; reindirizza il paziente al medico inviante quando i sintomi persistono oltre i tempi previsti o peggiorano.

Leggi anche: Le 6 fasi del trattamento osteopatico

Osteopatia riconosciuta ufficialmente come professione sanitaria

Per quanto riguarda i criteri di valutazione dell’esperienza professionale, il Cdm rimanda a un successivo accordo da stipulare in Conferenza Stato-Regioni.

Stesso procedimento anche i criteri per il riconoscimento dell’equipollenza dei titoli pregressi alla laurea in osteopatia da istituire.

Dopo il riconoscimento l’osteopata è un medico?

In Italia l’osteopata non è un medico (sebbene ci siano oltre 4000 medici italiani che praticano l’osteopatia), ma un professionista sanitario con un regolamento a sé stante.

Negli Stati Uniti, dove è nata ad inizio ‘900, l’osteopatia è una specializzazione di Medicina e gli osteopati sono general practitioners, medici laureati, che hanno il titolo di dottore. In Inghilterra, Canada, Australia e Nuova Zelanda, gli osteopati non sono laureati in Medicina.

In gran parte dell’Europa, Italia compresa, per diventare osteopata bisogna frequentare istituti privati che rilasciano il Diploma in Osteopatia (DO), ma, col riconoscimento ufficiale del 24 giugno 2021, si è in procinto di istituire un Corso di Laurea in Osteopatia della durata triennale come le altre professioni sanitarie di fisioterapista, logopedista, ecc. 

Osteopatia riconosciuta ufficialmente come professione sanitaria
Col riconoscimento in Italia l’osteopata non è u medico, in USA sì.

Lo sapevi che?

L’osteopata non può fare diagnosi, nè prescrivere medicinali o rilasciare certificati, gli unici che possono farlo sono coloro già Laureati in Medicina.

L’osteopatia riconosciuta come professione sanitaria di prevenzione

“Il decreto – conclude Sciomachen – ci colloca in un’area molto interessante per noi, quella della prevenzione, a supporto del Servizio Sanitario nazionale. Credo che anche il ruolo nella gestione della cronicità e di questioni attuali come quella del cosiddetto Long Covid possa essere significativo”.

Tutti gli osteopati si augurano che l’iter burocratico proceda spedito e senza intoppi verso il completamento di questo traguardo atteso per così tanti (troppi) anni: l’Osteopatia riconosciuta tra le professioni sanitarie italiane.

L’osteopatia ha un approccio alla persona più che al sintomo, non si occupa di curare la patologia, ma cura gli effetti, le concause, gli esiti delle malattie e le comorbidità legate a queste. È una medicina manuale che mira all’equilibrio di tutte le componenti dell’organismo e al potenziamento dello stato di salute.

Paola Sciomachen
osteopata cosa cura cosa fa mal di schiena
Fonte: Instagram @sososteopata

Osteopatia Laurea riconosciuta

Col riconoscimento l’Osteopatia è un corso di laurea? In teoria sì, in pratica ancora no.

In seguito al riconoscimento normativo dell’osteopatia il percorso di studi per diventare osteopata cambierà.

Si passerà da istituti di formazione privati che rilasciano il Diploma in Osteopatia ad un vero e proprio corso di Laurea in Osteopatia, un percorso di studi triennale come per le altre professioni sanitarie di fisioterapista, dietista, logopedista, ecc. Non si sa ancora se l’accesso sarà regolamentato da un test di ammissione.

Osteopatia riconosciuta ufficialmente come professione sanitaria
Col riconoscimento dell’osteopatia si dovrebbe istituire a breve anche un corso di Laurea in Osteopatia.

Ad oggi nulla si è ancora mosso. I tempi della burocrazia italiana li conosciamo tutti, inoltre istituire e organizzare nuovi percorsi universitari non è una cosa semplice, quindi si può ipotizzare che i tempi per la Laurea in Osteopatia siano ancora abbastanza lunghi.

Leggi anche: Differenza tra osteopata e fisioterapista.

Riconoscimento dell’Osteopatia: cosa cambia per chi è già osteopata?

Per saperlo con esattezza bisogna attendere i decreti attuativi che verranno.

Stando alla Legge Lorenzin n. 3/2018 verrà creato l’Albo Professionale degli osteopati, con una propria cassa previdenziale e tutte le competenze normative e giuridiche che ne derivano.

Saranno stabiliti dei parametri e dei criteri per il riconoscimento dei titoli equipollenti alla Laurea in Osteopatia, per consentire ai “vecchi” osteopati formati prima del riconoscimento di continuare ad esercitare la professione in base ad una valutazione del Ministero della Sanità, con l’eventuale integrazione di esami o percorsi integrativi.

Leggi anche: Come diventare osteopata

Dalla nascita in USA al riconoscimento della professione di osteopata in Italia: la storia dell’osteopatia

Si tratta di una disciplina nata negli Stati Uniti a fine ‘800, ed evoluta gradualmente fino ai giorni nostri che permette di curare davvero moltissimi disturbi in campo ortopedico e ripristinare equilibri fisici e organici senza l’uso di medicinali e con pochissime controindicazioni.

Il significato della parola “osteopata fu coniato dal medico statunitense Andrew Taylor Still, padre dell’Osteopatia, che nel 1892 fondò la prima scuola osteopatica a Kirksville, in America; successivamente nei primi del ‘900 l’osteopatia sbarcò anche in Europa, prima in Inghilterra e poi in Francia.

andrew taylor still
Andrew Taylor Still, fondatore dell’osteopatia.

Tra i principi cardine osteopatici ci sono l’integrità strutturale e funzionale dell’organismo e la tendenza intrinseca di quest’ultimo all’autoregolazione.

L’osteopatia afferma che che una relazione tra i vari sistemi muscolo-scheletrico, viscerale, nervoso, vascolare e linfatico; finché tutti i sistemi lavorano in modo sinergico e complementare vi è la salute, perchè l’omeostasi è rispettata.

Se vuoi approfondire i princìpi osteopatici ti consiglio questi libri di Osteopatia

Fondamenti di Medicina Osteopatica
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Filosofia e principi meccanici dell'osteopatia
Filosofia e principi meccanici dell’osteopatia
Filosofia dell'osteopatia
Filosofia dell’osteopatia

In Italia l’osteopatia è stata riconosciuta formalmente come professione sanitaria dal 2018 con l’approvazione del DDL Lorenzin (art. 7 della legge 3/2018).

All’art. 7 della legge Lorenzin si richiamava un accordo da stipulare entro 3 mesi in sede di Stato Regioni, per stabilire l’ambito di attività e le funzioni caratterizzanti le professioni dell’osteopata e del chiropratico, i criteri di valutazione dell’esperienza professionale nonché criteri per il riconoscimento dei titoli equipollenti; ed un decreto di Salute e MIUR da emanare entro 6 mesi per definire l’ordinamento didattico.

La macchinosa burocrazia italica si è sbloccata dopo quasi 3 anni dall’approvazione del DDL Lorenzin: il 5 novembre 2020 la Conferenza Stato-Regioni presieduta dal Ministro Francesco Boccia ha approvato il documento messo a punto dal Ministero della Salute. Adesso la palla passa al MIUR che dovrà stabilire i criteri di formazione dei futuri professionisti e le relative equipollenze dei vecchi titoli.

Il 24 giugno 2021 il Consiglio dei Ministri, su proposta del Presidente Mario Draghi e del Ministro della salute Roberto Speranza, ha approvato l’istituzione della professione sanitaria dell’osteopata, sancito il 5 novembre 2020 (rep. atti n. 185/CSR), rettificato con atto della Conferenza permanente per i rapporti tra lo Stato, le Regioni e le Province autonome di Trento e Bolzano in data 23 novembre 2020 (rep. atti n. 190/CSR).

L’Osteopatia è una Professione sanitaria con competenze di diagnosi, gestione e trattamento manuale dei pazienti, che si indirizza a tutti, dal neonato all’anziano.

OMS, 2010

Cosa cura l’osteopatia

L’osteopata cura patologie e disfunzioni a carico dei sistemi muscolo-scheletrico, nervoso e viscerale. 

A differenza di altri specialisti non si focalizza solo sul sintomo doloroso, ma cerca di capire la causa scatenante e quindi di risolvere il problema alla radice.

Se ti è mai capitato di vedere un osteopata cosa fa avrai notato che non usa farmaci o macchinari particolari, ma si avvale esclusivamente delle sue mani per cercare e trattare le disfunzioni somatiche, che sono zone del corpo doloranti e caratterizzate da uno stato pro-infiammatorio.

Le abilità palpatorie di un osteopata sono molto sviluppate, egli apprende queste capacità durante gli anni di studio, ma soprattutto attraverso la pratica costante sui propri pazienti.

osteopatia professione sanitaria

Di recente dall’America è sbarcata nelle cliniche di fisioterapia e di osteopatia la pistola massaggiante. Un dispositivo da massaggio a percussione che aiuta il terapista ad arrivare in profondità nei tessuti del paziente. Si può usare anche prima o dopo l’allenamento per prevenire i dolori e le contratture muscolari.

Anch’io ne ho scoperto e valutato i benefici ed uso una pistola per massaggio muscolare nel mio studio. Sono utili nella maggior parte dei dolori muscolo scheletrici, puoi usarle anche su di te.

Se può interessarti ho recensito le migliori pistole massaggianti sul mercato.

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Le pistole massaggianti stanno aiutando i terapeuti negli studi di fisioterapia ed osteopatia. Nell’immagine puoi vedere all’opera la Theragun Pro.

Durante il trattamento osteopatico l’osteopata utilizza tecniche di terapia manuale che includono sia movimenti attivi (cioè fatti dal paziente) sia passivi (questi ultimi includono manipolazioni dei tessuti corporei e thrust articolari, dei movimenti ad alta velocità e di piccola ampiezza, che spesso producono il classico “crack“), per ripristinare la corretta mobilità in tutti i piani dello spazio tra i distretti corporei muscolare, scheletrico e viscerale.

L’azione dell’osteopata parte dall’aponevrosi, cioè quel tessuto connettivo che mette in relazione le diverse parti del corpo, in cui si connettono il sistema vegetativo e quello muscolo-scheletrico.

Le manipolazioni dei tessuti molli avvengono tramite: 

  • stiramento, frizione
  • vibrazione, 
  • digitopressione,
  • movimenti passivi delle articolazioni (trust HVLA).
Osteopatia riconosciuta ufficialmente come professione sanitaria

L’osteopatia ricopre un importante ruolo in ambito preventivo, tant’è che molti ospedali italiani hanno assunto degli osteopati nei reparti di Terapia del dolore.

La figura dell’osteopata, inoltre, si inserisce particolarmente bene in contesti specifici quali quello sportivoposturalepediatricoodontoiatrico e nella donna in gravidanza, grazie ai numerosi benefici che possono trarre i pazienti dalla manipolazione osteopatica.

Spesso l’osteopata collabora con medici specialisti e fisioterapisti per gestire al meglio percorsi di cura integrati o con preparatori atletici o esperti del movimento per migliorare le performance sportive e ridurre il rischio d’infortunio.

Conclusione

Grazie per aver partecipato con me alla gioia dopo il tanto agognato riconoscimento dell’osteopatia tra le professioni sanitarie.

Purtroppo la strada è ancora lunga, ma noi osteopati non ci perdiamo d’animo e continueremo a lottare (d’altronde lo stavamo aspettando da soli 30 anni).

Per questo articolo è veramente tutto, spero di aver fatto qualcosa di buono per te e non averti fatto perdere del tempo sul mio blog inutilmente.

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